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Vita e Pensiero

Alla ricerca di una via per le riforme in campo economico e sociale. Note sui governi Fanfani della terza legislatura digital Alla ricerca di una via per le riforme in campo economico e sociale. Note sui governi Fanfani della terza legislatura
Anno: 2011
C. Besana, Alla ricerca di una via per le riforme in campo economico e sociale. Note sui governi Fanfani della terza legislatura Il contributo si sofferma sulla terza legislatura repubblicana, ponendo l’attenzione sui tre governi guidati, in questo arco di tempo, da Amintore Fanfani. Il primo dicastero, sorretto dai voti della DC e del PSDI, aveva un programma molto ambizioso di riforme in campo scolastico, sociale ed economico; ma l’esperienza fu di breve durata a causa contrasti interni alle due forze che sostenevano l’esecutivo. Nel luglio del 1960 Fanfani tornò alla guida dell’esecutivo con un monocolore democristiano che poteva contare sull’appoggio di un insieme composito di forze, che andava dai monarchici ai socialisti di Nenni. Fu l’esperienza di governo di maggior durata della III legislatura, caratterizzata da un riformismo veramente efficace. Il IV governo Fanfani fu infine quello dell’apertura a sinistra. L’azione di riforma si accentuò, crebbe nel contempo anche il peso dello Stato e dei partiti nella vita economica e sociale del Paese. The essay is about the third parliament of the Italian Republic, drawing attention to the three governments headed by Amintore Fanfani in that period. The first government, led by the DC and PSDI parties, had a very ambitious reform programme in the educational, social and economic fields, but this experience lasted a only short time because of the conflicts inside the two parties supporting the executive. In July of 1960, Fanfani headed a government again; it was entirely supported by the DC party, but it could also count on other political forces, from monarchists to Nenni socialists. It was the most long-lasting government of the third parliament, and it was characterised by truly effective reformism. Lastly, the fourth Fanfani government opened to the left. Reforms were carried out intensely; meanwhile, intervention by the State and the parties increased in the economy and in society.
€ 6,00
«La Chiesa in quanto tale». Il Concilio indiviso, da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione digital «La Chiesa in quanto tale». Il Concilio indiviso, da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione
Anno: 2010
M. Bocci, «La Chiesa in quanto tale». Il Concilio indiviso, da Gioventù Studentesca a Comunione e Liberazione Il saggio analizza il rapporto di Gioventù Studentesca, poi Comunione e Liberazione, con il Concilio Vaticano II, tenendo conto delle prime acquisizioni storiografiche sull’argomento verificate però con un’attenta indagine delle fonti documentarie disponibili, per individuare i luoghi genetici più significativi del confronto che questo movimento ha sviluppato con il Concilio e le tematiche che hanno segnato la recezione, per certi versi creativa, operata da GS/CL. Sono individuate alcune fasi di tale recezione, che in parte anticipa e poi accoglie e assimila il lascito conciliare, accentuandone aspetti consonanti con il carisma del movimento, a sua volta segnato dai cambiamenti post-conciliari. La particolarità di questa recezione si coglie nell’attenzione a non perdere di vista i nuclei portanti dell’evento conciliare e nella presa di distanza da letture del Vaticano II che hanno evidenziato solo alcuni aspetti del suo insegnamento, con il pericolo – per CL – di produrre interpretazioni non attendibili e non condivisibili. M. Bocci, «Church as such». The undivided Council, from Student Youth to Communion and Liberation In this essay the Author analyses the relationship between Gioventù Studentesca (literally Student Youth) – later known as Communion and Liberation – and the Second Vatican Council. The first historiographical contributions available on the subject have been taken into consideration – after a careful check of their documentary sources – in order to find out the beginnings of the dialogue that this movement was able to establish with the Council, and to point out the main themes of SY/CL’s creative reception. This reception – which can be divided into various phases – anticipates, in a sense, the legacy of the Council; in a second moment the movement accepted and assimilated it, emphasizing the aspects which were more consistent with its charisma – and despite the consequences on it of the post-conciliar changes. The peculiarity of this reception is evident in the effort not to lose sight of the Council’s fundamental values and in the movement’s distancing from restictive interpretations of the Second Vatican Council, which - according to CL – would bring to unreliable and unacceptable conclusions.
€ 6,00
Documenti sulle 'Missioni religioso-sociali' dell'Azione Cattolica italiana (1950-1959) (Prima parte) digital Documenti sulle 'Missioni religioso-sociali' dell'Azione Cattolica italiana (1950-1959) (Prima parte)
Anno: 2010
M. Casella, Documenti sulle ‘missioni religioso-sociali’ dell’Azione Cattolica Italiana (1950-1959) (Prima parte) Con questo articolo si avvia la pubblicazione di una serie di documenti conservati nell’Archivio dell’Azione Cattolica Italiana. Si tratta di un materiale di sicuro interesse, che, da un lato, getta luce sulla difficile situazione religiosa e sociale dell’Italia degli anni Cinquanta del XX secolo e, dall’altro, aiuta a capire che cosa era l’Azione Cattolica di quegli anni e quali erano gli obiettivi che si prefiggeva. In questo primo saggio Mario Casella dà conto del vasto programma di apostolato religioso e sociale posto in essere dall’AC per rispondere alle sollecitazioni che venivano direttamente dal Pontefice. Il contributo è accompagnato dalla pubblicazione della relazione finale del ‘Piano Calabria’, attuato dall’AC tra il novembre 1950 ed il maggio 1951. M. Casella, Documents on the ‘social-religious missions’ of Italian Catholic Action (1950-1959) (Part one) Starting from this issue, we will publish a number of documents from the Italian Catholic Action Archives. These are documents of great historical value, which can – on the one hand – cast light on the difficult Italian social and religious situation in the Fifties and, on the other hand, help to understand what Catholic Action was in those years and which were its objectives. In his essay, Mario Casella relates the great apostolic activity carried out by Catholic Action in response to the express wish of the Pope. In addition to the article, we publish the final report of the so-called ‘Calabria Plan’, carried out by Catholic Action between November 1950 and May 1951.
€ 6,00
Una «questione marginale»? L'epopea del brevetto dei farmaci in Italia digital Una «questione marginale»? L'epopea del brevetto dei farmaci in Italia
Anno: 2010
N. Martinelli, Una «questione marginale»? L’epopea del brevetto dei farmaci in Italia Questo lavoro si propone di indagare il complesso iter che ha portato nel 1978 all’introduzione nell’ordinamento italiano della brevettabilità dei medicamenti. Elemento comune di tutto il secondo dopoguerra è il continuo intrecciarsi del piano giurisprudenziale e di quello legislativo e la difficoltà del legislatore di giungere ad una sintesi condivisa. Per ricercare le motivazioni di questa difficoltà il saggio indaga l’evoluzione delle posizioni delle associazioni di categoria e i nodi ideologici che influenzano le posizioni dei maggiori partiti dell’arco costituzionale. Un’analisi dei cambiamenti intervenuti nel dopoguerra nella struttura del settore mostra come la vicenda della tutela brevettale dei medicamenti, centrale nel dibattito delle associazioni di categoria, in realtà non possa essere considerata la causa prima dei fenomeni di concentrazione aziendale in corso. N. Martinelli, A «side issue»? The epic history of medicine patents in Italy In his essay, the Author reconstructs the complex passage into Italian legislation of a bill on the patentability of drugs, which became law only in 1978. A constant characteristic of the post WWII period was indeed the close intertwining – on the subject – of legislative and jurisprudential fields; as a consequence, it was difficult for the legislator to come to a convincing synthesis of the two viewpoints. In order to get to the root of this involved situation, the Author takes into consideration the changes in the attitude of the trade associations and the ideological questions which influenced the choices of the major parties in Italian Parliament. An analysis of the post-war changes in the structure of Italian pharmaceutical sector shows how patent protection of drugs – a central issue in the debate within trade associations – actually cannot be considered the cause of the ongoing process of industrial concentration.
€ 6,00
Abstracts digital Abstracts
Anno: 2010
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Introduzione digital Introduzione
Anno: 2010
D. Bardelli (a cura di), «Amiamo di un amore geloso il nostro tempo». Don Carlo Gnocchi e il Novecento Il testo costituisce la pubblicazione degli atti dell’incontro di studio tenutosi presso l’Università del Sacro Cuore, nell’ottobre 2009, nell’imminenza della beatificazione, sulla figura di don Carlo Gnocchi. Nell’introduzione il curatore ricorda che il sacerdote fu assistente spirituale nell’ateneo milanese dal novembre 1946 al luglio 1948. Seguono i saluti del rettore Lorenzo Ornaghi e di monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi. Daniele Bardelli affronta il tema del rapporto tra don Gnocchi e i giovani del suo tempo. Ordinato sacerdote nel 1925, fu cappellano dei Balilla. Scoppiata la guerra, il sacerdote chiese di diventare cappellano militare nei reparti degli alpini. Nell’immediato dopoguerra, Don Gnocchi entrò come assistente spirituale in Università Cattolica. Trascorsi due anni accademici, tuttavia, il rettore padre Gemelli dovette pregarlo di dimettersi, avendo constatato che l’impegno nell’istituzione assistenziale di Arosio non gli consentiva l’«assistenza continuativa» agli studenti. A malincuore, don Gnocchi, dopo 23 anni di apostolato giovanile, fu costretto così a lasciare un ruolo che, pur con difficoltà, svolgeva volentieri. Edoardo Bressan approfondisce la genesi in questo singolare «prete ambrosiano» dell’«opera di carità», rapportando, come già fatto a suo tempo da Giorgio Rumi, la figura di don Gnocchi con lo sviluppo del cattolicesimo milanese della prima metà del Novecento. Da ultimi, Stefano Baia Curioni situa l’impegno di don Gnocchi nella temperie della ricostruzione postbellica e monsignor Sergio Lanza, assistente ecclesiastico generale dell’ateneo, conclude evidenziando la chiave profetica della sua opera. «Let’s love jealously our time». Father Carlo Gnocchi and the Twentieth Century We publish hereafter the proceedings of the academic conference about Father Carlo Gnocchi which took place at the Catholic University of the Sacred Heart in Milan in October 2009, not long before his beatification. In his introduction the editor highlights that the priest served as a spiritual guide in the Milanese university from November 1946 to July 1948. The introduction is followed by the welcome addresses of the rector, Lorenzo Ornaghi, and of Monsignor Angelo Bazzari, chairman of the Father Gnocchi Foundation. Then, Daniele Bardelli deals with the relationships between Father Gnocchi and the young people of his time. He was ordained priest in 1925 and served as chaplain of the Balilla (the Fascist Youth Movement); as the war broke out, the priest was allowed to serve as army chaplain in the Italian Alpine troops. After the war, Father Gnocchi began his service as spiritual guide in the Catholic University, but two years later the rector, Father Gemelli, was forced to ask for his resignation, because Gnocchi’s commitment to Arosio’s public assistance institution prevented him to give the students constant spiritual support. So, with a heavy heart, Father Gnocchi – after 23 years of youth apostolate – was forced to leave an office which, in spite of difficulties, he had always carried out willingly. Edoardo Bressan examines closely the genesis of the «charitable action» in the Ambrosian priest and, following the interpretation of Giorgio Rumi, links the work of Father Gnocchi to the development of the Milanese Catholicism during the first half of the Twentieth Century. Lastly, Stefano Baia Curioni describes Father Gnocchi’s mission during the post-war reconstruction years and Monsignor Sergio Lanza, ecclesiastical director of the university, concludes by highlighting the prophetic dimension of Gnocchi’s priesthood.
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